La vita di un tasso barbasso
sembra breve rispetto a quella di una sequoia ma ogni essere,
proporzionalmente all’aspettativa di
vita della propria specie, è in evoluzione. Credo nell’energia che pulsa in ogni essere vivente.
Oggi vorrei condividere
due parti di me che avverto come invalidanti: la mancanza di vera e profonda
curiosità ed il mancato amore verso la matematica. Per quanto concerne il primo
punto, spesso la mancanza di curiosità mi ha portato a godere del mondo in
maniera passiva, senza spingermi oltre per capire il perché delle cose.
Per me
l’arcobaleno è un emozionante, sorprendente ed effimero fascio di colori… il
muschio cresce dietro di me…il cielo cambia umore sopra la mia corolla ed il
sole splende o si nasconde. Mi sono sempre emozionato con semplicità. Per ciò
che riguarda il secondo, pur avendo intrapreso un iniziale percorso formativo di
tipo matematico-scientifico, i numeri e le formule sono sempre stati lì a
riempire pagine di quadernoni...!
A distanza di anni, e proprio mentre scrivo,
penso che i matematici appassionati sono, secondo me, esseri sensibili che
amano ritradurre in formula alchemica tutto ciò che li circonda cercando di
dare una definizione ed un senso logico ad elementi microscopici e macroscopici,
creando le basi ordinate di un universo in continuo movimento. Così grazie ad
una mela quell’Uomo ci ha spiegato il perché del complesso tentativo di
mantenere l’equilibrio! Ed altri Uomini e Donne hanno disegnato, col dito, il
cielo usando le stelle come matite e dipingendo costellazioni!
Gli esseri più scientificamente creativi
hanno cambiato il mondo! Quegli Esseri che hanno saputo magicamente unire la
logica dettata dall’emisfero sinistro alla capacità creativa dell’emisfero destro
dando ordine al mondo per poi metterlo in subbuglio! Non ho mai avuto la
curiosità e la perspicacia di pensare ai numeri in maniera romantica. Purtroppo
nella semplicità del mio essere tasso, non ho colto gli input che il mondo,
tutto insieme, con la sua potenza, mi
lanciava. Preso dalla semplice meraviglia di cui sono sempre stato circondato,
ammaliato dai colori, dalle forme, e dall’energia dei punti cardinali che mi
regalavano prospettive e immagini diverse, mi perdevo passivo, chiedendomi
perché e rispondendomi semplicemente: è così!
Ed in tutto questo rimuginare di
pensieri mi è tornato alla memoria di aver conosciuto una sicura appassionata
di numeri. Era una piccola e semplice Rosa, chiamata da tutti Rosetta. Un
essere che, voglio credere amasse ed in un certo senso trovasse ragione e conforto nei magici numeri. Una Rosa
che, più che per la sua bellezza, ricorderò per i suoi sorrisi, appena
accennati eppure così profondi. Amava riempire i suoi petali di gioielli che
oggi, voglio pensare, servissero a dare luce e speranza a numeri e formule!
Introversa e riservata, buffa, per certi
versi, eppure un significativo incontro. Grazie!

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